La storia della Medaglia Miracolosa

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Medaglia Miracolosa

da conoscere e su cui meditare

Il discorso di Pio XII del 28 luglio 1947 ai pellegrini per la canonizzazione di Caterina Labouré.

Il 27 luglio Papa Pio XII elevava agli altari la mistica delle apparizioni della Medaglia miracolosa, già beatificata da papa Pio XI il 28 maggio 1933. Il giorno seguente, ai pellegrini radunati in Roma, proponeva una lunga meditazione sul valore del nascondimento umano come luogo di rivelazione della misericordia divina.

Dalle prime pagine del suo incomparabile capolavoro, l’autore dell’Imitazione di Cristo lascia cadere dalla sua penna questa lezione della sua esperienza, questo segreto della sua pace serena e comunicativa: «Vuoi imparare e sapere qualcosa di utile? Adora essere ignorato!».
Ama nesciri! Due parole prodigiose, stupefacenti per il mondo che non capisce, beatificanti per il cristiano che sa contemplarne la luce, assaporarne le delizie.
Ama nesciri! Tutta la vita, tutta l’anima di Caterina Labouré è espressa in queste due piccole parole.
Nulla, tuttavia, nemmeno da parte della Provvidenza, sembrava dettarle questo programma: né la sua adolescenza, durante la quale la morte di sua madre e la dispersione degli anziani avevano posto sulle sue spalle di ragazzina tutto il peso del focolare domestico; né le particolari situazioni attraverso le quali aveva dovuto passare per rispondere alla sua vocazione e trionfare sulle opposizioni paterne; né questa stessa vocazione alla grande e audace falange delle Figlie della Carità che, per volontà e seguendo la pittoresca espressione di san Vincenzo de’ Paoli, hanno «per chiostro le strade della città; per clausura, l’obbedienza; per gratitudine, il timore di Dio; per velo, la santa modestia».

Dal Direttorio su pietà popolare e liturgia: Le medaglie mariane, n. 206.

A volte la devozione popolare rischia di sfociare nella superstizione o in un culto non precisamente attento, per dare il giusto peso agli oggetti di pietà. In questo breve testo si delineano le caratteristiche della devozione legata agli oggetti, citando come esempio la Medaglia miracolosa.

I fedeli amano anche indossare collane con le medaglie della Beata Vergine Maria, che sono la testimonianza di fede, il segno di venerazione verso la santa Madre del Signore, l’espressione di fiducia nella sua materna protezione.

La Chiesa benedice questi oggetti di pietà mariana, ricordando che servono per richiamare l’amore di Dio e per accrescere la fiducia nella Beata Vergine, ma ammonisce i fedeli a non dimenticare che la devozione alla Madre di Gesù esige soprattutto «una coerente testimonianza di vita».

Tra le medaglie mariane spicca, per la sua straordinaria diffusione, la cosiddetta medaglia miracolosa, che ebbe origine dalle apparizioni della Vergine Maria, nel 1830, a un’umile novizia delle Figlie della Carità, la futura Santa Caterina Labouré.

La «medaglia miracolosa», come le altre medaglie della Vergine e altri oggetti di cul- to, non è un talismano né deve condurre alla vana credulità.
La promessa della Vergine, secondo cui «le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie», esige dai fedeli una adesione umile e tenace al messaggio cristiano, una preghiera perseverante e fìduciosa, una coerente condotta di vita.

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